Un bel titolo vero? Possiamo dire tantissime frasi, bei discorsi, tante belle cose carine. Non è facile. In rete ci sono tantissimi siti con opinioni diverse su questo argomento. Ma voglio raccontare la mia. Non devo insegnare niente a nessuno, ogni persona dentro se’ sa cosa deve fare, l’importante è farlo con amore. Vorrei solo condividere la mia esperienza con altre persone e se questa puo’ aiutare qualcuno in difficoltà ben venga, ne sarei felicissimo.
Sposato dall’89’, nel 1995 sono diventato papà di un bellissimo bambino, quel giorno fu uno dei piu’ belli della mia vita. Porcamiseria, il primo biberon che gli ho fatto ho sbagliato le dosi, lo ha vomitato tutto e papà e mamma erano nel panico, poi si è calmato tutto grazie ad una telefonata con il pediatra.
Erano le prime avvisaglie di nuovi stati d’ansia dovuti alla nostra cultura, a quello che abbiamo imparato dai nostri genitori, alle nostre paure. Paure che abbiamo riversato sul nostro bambino, naturalmente inconsciamente e con tutto l’amore possibile.
Man mano che cresceva i suoi bisogni cambiavano e le nostre ansie insieme a loro. Stai attento a non cadere, stai attento a non sporcarti i pantaloni, stai attento al gradino ecc., ecc… Non ci rendavamo conto che tutto questo lo portava ad assorbire queste paure.
Ma credo comunque che non siamo stati i soli genitori a fare cosi vero? Ora non mi comporterei piu’ cosi, i ragazzi hanno il diritto di sporcarsi i pantaloni, di cadere per terra, di dire la loro opinione e perché no, anche i genitori cosi possono imparare dai loro figli. Quante volte i ragazzi ci chiedono il perché di una cosa e abbiamo risposto perché è cosi? Se glielo spieghiamo allora lui puo’ capire ma se non lo facciamo è perché in fondo la nostra cultura ce lo ha trasmesso e forse non lo sappiamo anche noi. Anche io ho purtroppo ho risposto cosi..
Ma ora arriva il bello.
Nel 2003 papà e mamma si sono separati e qui comincia l’estrema sofferenza di mio figlio. All’inizio e fino a poco tempo fa è stata una guerra totale e vedevo in lui occhi molto tristi. Per un anno circa non facevamo altro che andare avanti con le ripicche per l’orgoglio di non soccombere l’uno nei confronti dell’altro.
Lui ci vedeva litigare e anche se si era rassegnato all’idea che i genitori erano separati non ci voleva vedere in quelle condizioni e soffriva maledettamente. E io mi arrabbiavo sempre di piu’ perché non lo potevo vedere cosi, ma non sapevo che dare la colpa all’altra persona di tutto quello che succedeva non serviva a niente, anzi non faceva altro che mettere benzina sul fuoco.
Nel 2004 ebbi la fortuna di conoscere delle persone, in primis la mia nuova compagna, poi mio fratello insegnante di Yoga con cui ho coabitato quasi 5 anni, la grande Sonia del metodo Grinberg, il sig. Khan, psicologo con grande cuore e tante altre persone con il cuore grande, che mi hanno aperto delle porte che non conoscevo. O meglio che conoscevo in lontananza e vagamente ma che non ho mai approfondito. Piano piano ho imparato delle cose meravigliose, mi piacevano sempre di piu’.
Sto imparando a non giudicare nessuno, il giudizio porta guerra, e che ogni persona è libera e ha il diritto di vivere come piu’ gli piace. Cerco anche di non essere influenzato dai media, la televisione sta condizionando il mondo e ci fa fare tutto quello che vogliono gli pseudogoverni, leggo e cerco le cose belle, che mi fanno star bene. Voglio crescere, fino alla morte, imparare, non mollare mai.
Con mio figlio parlo sempre di piu’, lo guardo negli occhi e ora vedo subito se qualcosa non va. E allora ne parliamo, a volte è faticoso strappargli piu’ di un si o un no, ma i risultati sono stupefacenti perché risolviamo il problema e poi si sta alla grande, meglio di prima. Sono riuscito a fare in modo che tra mamma, papà e lui le cose vadano meglio, devo ringraziare la mia ex moglie che ora ha capito i messaggi che portavo.
Il problema era che le mie discussioni con lei erano alimentate dalla rabbia reciproca e provocava reazioni molto violente da entrambe le parti. Ho imparato a parlare e ascoltare in un modo diverso e da allora, ragazzi, meraviglioso..
Ora le cose vanno benissimo, il mio obiettivo è che mio figlio abbia dei genitori spettacolari, su cui possa contare sempre e comunque, di cui si possa fidare, con cui possa parlare di tutto e il bello è che si sta avverando. E’ bellissimo.
Con questo risultato: all’età di 8 anni mio figlio fece a scuola un disegno in occasione della festa del papà e scrisse dei voti su di me, non erano affatto male, qualche buono, qualche distinto, qualche ottimo, e qualche mese fa salto’ fuori ancora questo disegno e mio figlio, senza che gli feci alcuna domanda, mi disse: papà, ora ti darei ottimo in tutto.
Mi sono sciolto come burro in padella, non ci stavo piu’ nella pelle. Questo era un altro tra i giorni piu’ belli della mia vita.
Ringrazio me Walter, che ho saputo approfittare delle porte che mi sono state aperte, e tutte le persone che ho conosciuto e altre che ho riscoperto.
Parlate con amore e riceverete amore..
Un saluto grande a tutti.